Fuoriclasse Narrazione

Narrazioni di un’esperienza “Fuoriclasse”

Si è chiusa il 15 Giugno, appena qualche giorno fa, una parentesi aperta nell’Ottobre 2019: (in realtà ancor prima iniziata a Gennaio 2019) la mia collaborazione all’interno di un Progetto denominato “Fuoriclasse contro la dispersione scolastica”. Tutto era iniziato così, Fuori-classe appunto, ma l’emergenza Covid 19 ha mandato tutti fuori dalla scuola addirittura! Mi riconsolo con la saggezza dei detti popolari: “ogni bel gioco dura poco!”

Le attività di inclusione linguistica on-line.

A parte gli scherzi, eccomi a narrare, quasi in forma diariesca, ma mantenendo anche un pizzico di informazioni specialistiche nell’italiano L1/L2, la mia personale esperienza alla chiusura del progetto biennale “Fuoriclasse contro la dispersione scolastica” di Save the Children Italia Onlus in collaborazione l’Associazione Psy+ Onlus di Roma.

Sono stati mesi impegnativi, l’emergenza sanitaria ha rimesso in discussione il lavoro in presenza con i beneficiari di progetto e ognuno ha dovuto rimodulare l’offerta utilizzando le nuove tecnologie come alleate e risorse nelle varie linee di intervento.

Confesso che è stato anche divertente sperimentare attività di didattica a distanza con i ragazzi delle scuole medie del territorio coinvolto: le narrazioni giornalistiche spesso hanno descritto i giovani quali nativi digitali, ma in realtà almeno in questo caso, di conoscenze digitali utili, a parte rari casi, ne ho viste ben poche. 

Lavorare nel Terzo Settore.

L’esperienza di lavorare in un contesto ampio quale quello del Terzo Settore e l’emergenza sanitaria in atto hanno un pò “scompaginato” le attività che ci si era proposti inizialmente. E soprattutto hanno prevalso i cosidetti “task” per rafforzare le competenze comunicative  in relazione ai rapporti con i genitori di questi adolescenti e studenti.

Includere per differenziare, l’apprendimento è una cosa seria.

Da Aprile a Giugno 2020 i beneficiari hanno usufruito di unità di apprendimento differenziate caratterizzate da un approccio comunicativo e ludico, al fine di essere messi in grado di affrontare la sfida linguistica, soprattutto quella della “lingua dello studio” per gli adolescenti, molti dei quali sono stati chiamati alla prova finale del primo ciclo di studi.

Studiare e apprendere sono diritti? 

Lo scenario delle attività si è sviluppato seguendo i principi contenuti nella C.R.C., la Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in accordo con quelli  dettati dalla Costituzione italiana (artt.33-34). Data la modalità a distanza obbligatoria imposta dall’emergenza sanitaria Covid-19 coloro i quali hanno avuto la possibilità di partecipare alle attività on-line hanno affrontato i contenuti curriculari secondo un approccio induttivo alla grammatica con particolare attenzione alle componenti sintattiche, morfologiche e lessicali della lingua italiana.

Necessità linguistiche reali come prima emergenza.

Le attività inclusive si sono svolte assecondando le necessità linguistico-comunicative individuali di ogni minore. Ogni studente ha potuto usufruire di incontri individuali di approfondimento didattico nonché di incontri tra pari età in piccoli gruppi per sperimentare e verificare l’acquisizione della cosiddetta “lingua della comunicazione” anche partecipando alle videochiamate e videoconferenze  di gruppo del Centro Educativo Fuoriclasse oltre che al gruppo “italiano on-line”.

Non solo lezioni frontali: la varietà di tecniche didattiche e gli strumenti on-line.

Le tecniche ludiche sono state declinate nelle varianti formali, semantiche, logiche e comunicative utilizzando anche la piattaforma “Learning App“. I prodotti audiovisivi realizzati sono stati concordati con i docenti e gli studenti, le “Pillole di italiano” fruite in modalità  anche asincrona dai beneficiari  si sono focalizzate sulla progettazione e sulla tecnica del riassunto funzionali alla preparazione successiva della tesina conclusiva dei minori. 

La lingua dello studio un “traguardo” lungo e impegnativo per gli studenti. Quali strategie didattiche usare?

Lo sviluppo delle abilità linguistiche integrate è stato implementato tramite  tecniche di sostegno all’apprendimento nel legame tra lingua e contenuto. Le strategie di Scaffolding, verbali e non verbali hanno facilitato la comprensione dell’input per i minori. Al fine di sviluppare l’output le strategie verbali si sono concentrate sulle formule tipiche delle discipline scolastiche, sull’individuazione di parole chiave.

Speciale terza media
Speciale Terza Media: per italofoni e non!

Nelle strategie non verbali sono stati prodotti immagini e presentazioni Power point, come nello “Speciale Terza Media“, realizzato per guidare gli apprendenti alla stesura e organizzazione della tesina finale. Il contenuto testuale è stato affrontato tramite domande guida, spiegazioni e griglie.

Libri e testi scolastici e comprensione: come adattarli allo studente?

I testi scolastici sono stati amplificati (inserimento di titoli, sottotitoli, esempi…) e razionalizzati mettendo in luce i nuclei informativi principali ed eliminando digressioni inutili per ogni studente. Sono state inoltre privilegiati lo sviluppo e l’interazione di idee tra pari, incoraggiando lo scambio sempre con l’obbiettivo di promuovere le abilità di studio con tecniche didattiche orali e scritte (brainstorming, conversazione mirata, discussione, jigsaw, pairing, task… ).

Per la lingua dello studio sono necessarie le competenze comunicative di base.

L’accesso ai contenuti disciplinari è stato raggiunto dagli studenti in termini di  capacità di trovare i nuclei informativi principali (in qualsiasi tipologia testuale) nella produzione di sintesi e nel saper argomentare. Gli studenti hanno usufruito di una guida individuale per la tesina finale, nuovi concetti sono stati spiegati tramite collegamenti ad esperienze pregresse, adattando la lingua  e scomponendo le informazioni in blocchi più semplici.

Comunicare con le tecnologie: un nuovo obbiettivo.

L’interazione on-line realizzata tramite gli strumenti tecnologici ha facilitato la produzione e la ricezione dei beneficiari, l’uso di icone simulanti le manifestazioni emotive ha avvicinato la scrittura ad alcuni tratti tipici della comunicazione vis-a vis. L’interazione multimodale è stata funzionale agli scopi comunicativi diventando un obiettivo di apprendimento per i beneficiari.

La comunicazione tra scuola docenti, genitori e studenti.

Sono stati curati con dedizione i rapporti con i genitori dei beneficiari per informarli sulle attività dei figli e costante si è mantenuta la comunicazione tra  i beneficiari, la scuola e i genitori improntata al dialogo e alla comprensione.  Per gli studenti maggiormente in difficoltà si è concordato con i docenti  una ridefinizione delle richieste didattiche per favorire il successo di tutti, considerando la storia biografica individuale linguistica e il contesto socio-culturale di provenienza dei beneficiari. Il corpo docente è stato molto grato e ha apprezzato vivamente il supporto che ha ricevuto nelle attività i  inclusione  che lo ha visto  coinvolto sin dall’inizio delle attività.

Emergenze materiali ed immateriali.

Nella fase progettuale  di passaggio trasversale denominata “Non da soli” è stato effettuato un monitoraggio sui nuclei familiari più a rischio sostenendo emotivamente e materialmente le esigenze dei nuclei in difficoltà offrendo voucher alimentari e “una voce amica” in un periodo di crisi. I genitori hanno manifestato molta gratitudine per l’aiuto offerto loro.

Un piccolo dono del percorso fatto insieme agli studenti: i taccuini diventano digitali.

Nella fase di conclusione progettuale sono stati realizzati dei taccuini digitali per ogni beneficiario , dando voce alla loro esperienza e lasciando un ricordo del percorso complessivo in un’ottica di auto-riflessività e di percezione della consapevolezza di quanto appreso su se stessi e sugli altri. I minori hanno manifestato con affetto e riconoscenza l’apprezzamento per aver ricevuto questo piccolo ricordo del tempo trascorso insieme.

Alla fine del percorso scolastico i ragazzi e le  ragazze del percorso L2 (ma anche L1!)  sono stati valutati (per ora ad un livello iniziale data la continuità del percorso successivo) al fine di un potenziale inserimento nelle future borse di studio offerte da Save the Children e Bolton Group considerando le potenzialità di ogni beneficiario, la tipologia di motivazione allo studio, la partecipazione della famiglia  motivando anche sulla base di indicatori specifici la proposta di inserimento. E’ stato poi creato un taccuino digitale per l’intero percorso del Centro educativo Fuoriclasse (a.s. 2019/20) per illustrare ai beneficiari diretti e indiretti del Progetto Fuoriclasse contro la dispersione scolastica il percorso svolto dagli studenti quali protagonisti e primi attori nel processo di apprendimento formale ed informale.

Padlet progetto fc
Una linea del tempo digitale: il percorso del Centro educativo Fuoriclasse di Aprilia realizzato tramite l’applicazione Padlet

 

E per concludere…

Posso dire che è stato un percorso impegnativo ma soddisfacente anche nelle modalità on-line, in basso riporto qualche feed-back, solo alcuni ricevuti dai “beneficiari” con cui ho avuto contatto in questi mesi. Il miglior ricordo è la soddisfazione, a livello umano, che queste interazioni lasciano. Per motivi di privacy si riportano iniziali di nomi fittizi e non riconducibili in alcun modo ai soggetti reali.

Studentessa X: “Grazie mille per tutto l’aiuto,l’esame (di terza media) è andato più che bene, senza di lei non sarei andata così bene!”

Genitore, destinatario dono alimentare per nucleo familiare: “Ieri piangevo per questa situazione, il Covid-19 ha causato grandi difficoltà per tutta la famiglia, chi debbo ringraziare oltre a lei? Grazie di cuore”.

Docente scuola secondaria di primo grado: “Il ragazzo è molto migliorato nella comunicazione, grazie per il bel lavoro svolto, sei stata un punto di riferimento per i ragazzi e per noi docenti”.

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