In questo articolo mi occuperò di illustrare alcuni dei contenuti di un corso on-line dedicato ai docenti della scuola primaria e secondaria di un Istituto romano che ho condotto recentemente nell’ambito della progettualità “Scuola Futura PNRR”.
Inoltre, come formatrice di corsi di italiano per docenti di italiano per stranieri che lavorano in classi multiculturali a forte contesto migratorio scriverò una serie di articoli che li aiuteranno a comprendere e gestire il contesto in cui insegnano. Nei diversi articoli approfondiremo, volta per volta, vari aspetti della didattica dell’italiano L2 a scuola.
Sei sei un docente potrai trovare contenuti interessanti in relazione all’insegnamento dell’Italiano come Lingua seconda, appresa dagli studenti in Italia, spesso a seguito di un processo migratorio.
Questa serie di articoli si propone come una mappa con i riferimenti per i docenti che non conoscono il tema e per chi lo conosce e vuole approfondire, ma anche ripassare. Nell’articolo di oggi ci avvicineremo a questi due primi argomenti:
- Il contesto: nelle classi
- La diversità linguistica: come si manifesta?
L’italiano come lingua seconda, quando?
Le parole abbattono i muri, i fili di parole possono essere andare al di là delle barriere dell’incomprensione e della distanza: le parole come ponti, fili per tessere le storie delle persone, case da abitare, abiti da indossare.
Il contesto: nelle classi
Nelle scuole di oggi possiamo osservare con facilità le molteplici differenze tra studenti: non solo linguistiche ma anche di abilità, di biografie, di consumi culturali, economiche…In pedagogia tale eterogeneità viene definita superdiversità andando ad indicare quell’insieme di soggetti provenienti da diversi contesti socioculturali, una diversità varia e multiforme. Risulta dunque necessario rivedere le modalità di insegnamento, la prospettiva con cui si vedono la comunità e gli alunni. L’obiettivo che ci si propone è quello di conoscere modelli e strumenti per valorizzare le competenze di ognuno per progettare situazioni educative e di apprendimento eque e inclusive.
La superdiversità, secondo Vertovec (2007) che ha coniato questo termine, supera la diversità ed è più efficace nella descrizione dei recenti contesti migratori, all’interno dei quali si trova un grado di diversificazione e complessità di territori e profili identitari mai sperimentato prima. I termini multilinguismo/bilinguismo/plurilinguismo confinano l’analisi in una dimensione di dinamica esterna di contatto, di incontro e di conoscenza di sistemi linguistici che rimangono però separati. L’approccio orientato alla superdiversità assume una prospettiva olistica che pone l’accento sul la comune appartenenza al mondo e che riconosce al soggetto la potenziale capacità di mantenere un equilibrio dinamico, di ibridazione, creatività e innovazione fra sistemi linguistici.
Il docente opera, dunque, in una complessa situazione di contatto linguistico-culturale che si può analizzare e descrivere considerando una prospettiva plurale: sociolinguistica, interazionale e conversazionale.
La diversità linguistica: come si manifesta?

Nella ricerca citata nella didascalia dell’immagine, svolta su bambini di scuola materna primaria e secondaria, è stato chiesto ai bambini non italofoni e a quelli italofoni in relazione al dialetto (Elena, 8 anni) di disegnare dove si trovassero la lingua italiana e la lingua madre. Ecco alcune risposte:
“Nelle mie guance ci sono due lingue diverse: nella destra c’è lo spagnolo, nella sinistra ci sono le parole italiane” (Carlos, 5 anni).
“C’è un miscuglio di lingue dentro la mia testa e le parole fanno la lotta: certe volte vince una lingua e certe volte vince l’altra lingua”(Kari, 7 anni)
«Dove sono andate a finire le parole che mi ha insegnato mia nonna? Erano dentro la pancia; ora sono volate via?” (Elena, 8 anni)
I ragazzi della scuola secondaria si sono chiesti dove sono le due lingue? Quale controllo avviene? Vengono rappresentati, camion, armadi e lampadine per rappresentare il posto in cui ci sono le lingue.
Emerge a questo punto la questione del bilinguismo a scuola, altro argomento importante e sentito dalla comunità educante che approfondiremo nel prossimo articolo.
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Bibliografia e sitografia:
FAVARO G., A scuola nessuno è straniero, Giunti scuola, 2014
Insegnare l’italiano agli alunni stranieri, La Nuova Italia, 2002, Il bilinguismo disegnato, www.rivisteunimi.it, 2020
BALBONI P.E., Le sfide di Babele, Torino, Utet Università, 2008
https://www.centrocome.it; www.rivisteunimi.it;

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